Miele

(…) In quanto alle api e , io le considero delle bestie divine, perché vomitano miele, seppure si voglia dire che lo ricevano da Giove. E se è vero che esse pungono, gli è perché là dove è dolcezza, vi troverai unita amarezza. (Petronio)

Appunto, l’amarezza assaporata a seguito di una litigata, ha coinvolto i miei sensi. Così il successivo “fare pace”. Che meraviglia litigare! In dieci minuti buttare fuori la rabbia che teniamo dentro. Alzare la voce, gesticolare a vanvera. Strabuzzare gli occhi e diventare tutti rossi, con il sangue che pulsa nelle tempie e gli occhi sembrano iniettarsi di sangue. Sparare a vuoto tutto ciò che passa per la testa.

Poi guardarsi negli occhi. Basta un secondo. Un attimo, e  vedere che la scintilla è sempre lì. Un attimo di silenzio e la rabbia diventa energia. Il litigio è solo frutto di incomprensioni e di errori di comunicazione. Così ribaltare la guerra in pace può diventare un bel momento, a patto di mettere da parte l’orgoglio.

Dovremmo veramente  ringraziare tutte quelle piccole operose api che donandoci quel delizioso nettare  ci hanno insegnato quanto buona sia la dolcezza.  Così mentre la mia mente vola e le lacrime abbandonano le catene di quella sofferenza forzata, arriva una prima carezza donata con gli occhi, sussurrata con il respiro.  Il profumo dei fiori riempie adesso l’aria fresca della stanza e una piccola ape inizia ad aggirarsi  fra le nostre due corolle profumate, prelevando dai nostri cuori il prezioso nettare che dopo poco addolcirà la nostra tavola.

Adesso anche l’acqua sa di miele. 

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12 responses to “Miele

  • alanford50

    Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee beata gioventù che ha così bisogno ed è così capace di litigare per avere l’alibi per fare poi la pace……

    Cosa non si è disposti a fare per un po’ miele………

    Ciaooo neh!

    • solindue

      Beata gioventù?

      “Bisogna essere molto forti
      per amare la solitudine.”
      (da Versi del testamento, in Trasumanar e organizzar, P. Pasolini)

      Non mi conosceva ma parlava di me Solitudine (=Solindue)

      • alanford50

        Esistono due espressioni della solitudine, quella consapevolmente vissuta e quella subita, pur trattandosi della stessa cosa, i risultati sono decisamente opposti, una è foriera di consapevole e possibile serenità, l’altra portatrice dell’involonatario dolore.

      • alanford50

        Io ho due punti di vista sulla solitudine:

        1)Vivere la propria solitudine.

        Vivere in mezzo al mondo non vuol dire vivere nel mondo, molto spesso si è soli in mezzo alle moltitudini, beato chi impara a convivere con la propria solitudine, perché non sarà mai solo.
        Viverla con serenità e padronanza di se è un dono Divino, è una sensazione che è da pochi, significa entrare in una dimensione parallela dove tutto vive con estrema lentezza, dove si odono i propri battiti del cuore scandire il proprio tempo, dove si sente il proprio respiro alimentare la propria vita, dove il pensiero rimbalza tra la mente e l’anima alla musica dei rintocchi del cuore e tra un battere ed un levare, in quell’attimo di silenzio e di attesa del battito successivo si gode di se e di tutto ciò che ci circonda, e finalmente ci si sente padroni coscienti del proprio brevissimo vivere.
        Alanford50

        2)Come salvarsi dalla propria solitudine.

        Concordo totalmente con chi afferma che l’unico modo di uscirne con le ossa intere dallo scontro con la solitudine è quello di farsela veramente amica, nel senso che se la conosci non ti uccide, impensabile mandarla via, tanto vale imparare a conviverci, come si deve fare con tutte le avversità e le negatività che ci attraversano il vivere.

        Dopo avere imparato a conviverci e ad averla al proprio a fianco, presa a piccole dosi è addirittura consigliabile, ci sono angoli e meandri bui che consentono grandi riflessioni che da altre parti non sarebbero possibili, solo dentro a certi silenzi si riesce sentire la nostra anima che ci parla e che ci guida con la sua voce sottile e tagliente.
        Non esiste posto migliore della propria solitudine per ritrovarsi in un limbo dove la menzogna è bandita, al massimo gli ci si consente di camuffarsi un po’.
        Alanford50

  • danysweet

    Fare pace dopo aver litigato, è sempre una bella cosa, ritrovarsi, abbracciarsi, dimenticando il passato…anche se a me piace di più la cioccolata hi hi hi. Ciao

  • Estragone

    Si sa, in un rapporto ci sono luci e ombre, più intensa è la luce, più netta è l’ombra. Per godere dei momenti di luce bisogna accettare di attraversare anche le zone d’ombra. Del resto, per una crudele legge della vita, anche il piacere più intenso e soddisfacente, se protratto ininterrottamente nel tempo, si trasforma in dolore. Dobbiamo quindi accettare che nessuno stato di grazia è destinato a durare per sempre, l’importante è riuscire sempre a ritrovare un equilibrio soddisfacente dopo ogni rottura.
    E mi domando: è meglio vivere sotto il sole agostano, con la sua luce accecante e le sue ombre nerissime, o piuttosto essere scaldati dal tiepido sole d’ottobre, che non brucia mai, ma non offre nemmeno zone particolarmente buie?

  • solindue

    “Meglio un giorno da Leoni o 100 da pecore?”
    Questa frase, divenuta un proverbio, fu trovata scritta sui muri delle case diroccate dopo la battaglia del Piave nella I guerra mondiale ed era scolpita nel rovescio della moneta da 20 lire. Frase che sottolineava il coraggio dei nostri soldati.
    Perchè ci vuole davvero tanto coraggio, decisione, temperamento e un po’ di impudenza per vivere da Leoni, o come suggerisci tu sotto il sole agostiniano, in barca, con l’onda e la luce accecante, le notti nerissime … ma non vedo vacanze alternative. 😆

  • arthur

    Sole, sole, sole e poi, sole, senz’altro sole. (oh mannaggia, mi sono ripetuto un po’… 🙂 )

    Se litigare fosse soltanto l’alibi per poi far pace, e allora, ben vengano le titigate, ma purtroppo non è sempre così, però dipende sempre dal carattere, io per esempio, una volta che mi sono sfogato, mi passa tutto e allora… beh, un po’ di miele non ci staproprio niente male.

    ‘nnagg… !!!

  • koalanation

    A volte mi piacerebbe esserne capace … e invece no ! Chissà se la vecchiaia mi concederà questo privilegio , il sacro dono del perdono!???

    E’ strano non saper fare una cosa che sanno fare in molti , eppure non riesco , nemmeno se ci provo , nemmeno se mi sforzo , nemmeno se mi obbligo ; il rancore mi resta lì , inchiodato addosso per anni e anni e anni , saturo , vivo , pulsante , immortale come il più grande degli dei !
    Quante vite sono sbiadite lungo strada , per non aver saputo capire , perdonare , lasciar andare … eppure spesso non so se davvero mi dispiaccia , non so se una colata di miele avrebbe mutato il corso delle cose!E pensare che io , di miele , sono golosa …

  • melacandela

    Litigare è catartico! La barca vuota scivola sopra un mare di miele! Ciao!

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