23 settembre 2010
Vietato scrivere …
Di solindue
Questo articolo è stato inserito il giovedì, 23 settembre 2010 alle 10:38 pm ed etichettato con Divieti, Firenze, Opera Santa Maria del Fiore e pubblicato in Accadde un giorno, Arte contemporanea. Puoi seguire tutte le risposte a questa voce con il feed RSS 2.0.
11 responses to “Vietato scrivere …”
Rispondi a solindue Cancella risposta
IO
INVIDIO COLORO CHE TEMONO L'INFERNO. IO NON TEMO NULLA PER QUESTO HO TANTA PAURA...Solinduephoto
- Si è verificato un errore; probabilmente il feed non è attivo. Riprovare più tardi.
Giochiamo in
- 52.281
Nulla è per sempre ed è per questo che “respiro” ogni momento. Per il vero nulla c’è sempre tempo.
Spaziocorrente
Il peggio che può capitare a un genio
è di essere compreso. Ennio_Flaiano
The best _on line
I Miei Post Più Letti
The Best Magazine
The Best Magazine_#5/2011
Ti volevo raccontare di…
Stavi dicendo…
cavaliereerrante su Arthur | |
solindue su Arthur | |
spaziocorrente su Arthur | |
Diemme su Arthur | |
Diemme su Arthur | |
arthur su Presentazione libro | |
solindue su Presentazione libro | |
cavaliereerrante su Presentazione libro | |
Luciano Marcelli su Anno zero, giorno 1 | |
arthur su Va tutto bene |
da: Memorie di una Geisha – A.Golden
Ora so che il nostro mondo è tanto instabile quanto un'onda che si innalza in mezzo all'oceano. Quali siano stati i nostri conflitti e i nostri trionfi, per quanto indelebile sia il segno che questi abbiano potuto lasciare su di noi, finiscono sempre per temperarsi come una tinta ad acquerello su un foglio di carta.
Solindue by Alan
ETHEREAL RAIN: materia che c’è ma non si vede, ma che si percepisce, perché ti avvolge in modo totale, nel senso letterale del termine è quella pioggia che pur non essendo evidente nè irruente, bagna tutto e tutti ed ogni riparo è praticamente inutile, così come è inutile cercare di sfuggirgli, vista la leggerezza della materia stessa, capace però di lasciarsi trasportare dall’aria e dal vento, capace di regalare sensazioni particolarmente piacevoli ed accattivanti, sicuramente piacevolmente avvolgenti.
Rollamici
- AAArthur… Il mondo di Arthur
- AAArthur_photo
- Alan Alanford50.
- Antonio Zenzero
- Aracne La griccia
- BarPi Pensieri e parole
- DTDC
- Eristelle La storia di Eristelle
- Fabio Melis Volo di notte
- Farnocchia Diario di una camionista
- Flavia Altomonte
- Folletta baci baci
- Fra Puccino E’ Scientificamente Dimostrato
- Franz Franz – Blog 2
- Giovanna Amoroso ANIMA DONNA
- Godot Daily Godot
- Grimilde Ppensieri scomposti
- Jaulleixe Ecodiario
- Karin
- Kate Scala di cristallo
- Koala Koalanation
- La principessa sul pisello
- Luciano Marcelli Luciano’s Story
- Lulù Il salotto di Lulù
- marta God bless Marta
- Mirror
- Morena Fanti Solo io e il silenzio
- Panrlipe
- Riccardo Riccardo Uccheddu
- Semprevento Venticello
- Semprevento photo
- Spaziocorrente
- Stellasolitaria Il cielo di Stella
da: La solitudine dei numeri primi – P. Giordano
I numeri primi sono divisibili soltanto per uno e per se stessi. Se ne stanno al loro posto nell'infinita serie di numeri naturali schiacciati come tutti fra due, ma un passo in là rispetto agli altri. Sono numeri sospettosi e solitari. A volte penso che in quella posizione ci siano finiti per baglio, come se fossero rimasti intrappolati, come perline infilate in una collana.
Leggo e rileggo
Archivi
Categorie
Se…
Se hai qualcosa d'importante da dirmi, per amor del cielo parti dalla fine.
Se fossi fuoco brucerei il male, se fossi acqua spegnerei gli inferi, se fossi aria potrei volare tra terra e polvere...
24 settembre 2010 at 1:04 pm
In effetti, un muro pieno di scritte mi dà l’idea del degrado, e tutte le volte che le vedo, mi vengono in mente quei casali abbandonati in aperta campagna, dove chiunque che passa ci lascia un suo “ ricordo” e non mi riferisco solo alle scritte.
Non mi piacciono, se poi sono fatte in un luogo d’arte, peggio ancora. Diverso è per i graffiti, che alle volte sono vere e proprie opere d’arte.
Hai comunque ragione nel dire che è una foto che fa riflettere, ma quel cartello, mi domando, sarà sufficiente per scoraggiare chi vuol lasciare, malgrado tutto, il segno del suo passaggio?
24 settembre 2010 at 3:22 pm
La foto l’ho scattata nel corridoio che anticipa le scale che portano sul “cupolone” di Firenze. Sì proprio quello del Brunelleschi. Tutti corridoi e tutte le scale (non solo la parete fotografata) erano tappezzate di firme, date e scritte … il cartello è davvero ridicolo!
24 settembre 2010 at 6:13 pm
Sono odiose anche le scritte nelle cabine degli ascensori.
Nel breve tragitto riescono a pubblicare a tutti che si amano, che il numero di telefono è questo , che il sign. Tal dei tali è di stromboli.
Nelle cabine degli ascensori dell’ospedale ci sono anche gli annunci di nascita e tutti gli auguri sottoscritti.
Dei ”maschi disegnati sui metrò” se ne vedono sempre di meno. Segno che i tempi cambiano.Ma come !? Sono preoccupato.
27 settembre 2010 at 3:17 pm
Già le scritte negli ascensori .. perchè quelle nei bagni degli autogrill piene di numeri telefonici e specializzazioni? 😳
26 settembre 2010 at 11:27 pm
Credo occorra maggior sorveglianza… il cartello, vicino alle scritte fa pensare ad un tentativo di chiudere il recinto quando i buoi son già scappati. Un caro saluto, Fabio
27 settembre 2010 at 3:19 pm
Oh Cielo dei buoi non c’era davvero nessuna traccia!
Ma le scritte erano ache sulla plastica del cartello, giusto per sottolineare la beffa!
27 settembre 2010 at 11:07 am
Siamo in Italia, no?
Mah!
27 settembre 2010 at 3:20 pm
Siamo in Italia, sì!
😦
27 settembre 2010 at 6:41 pm
Siamo in Italia dove l’insulto di un politico nei confronti di una popolazione, crea soltanto imbarazzo (…), e quindi cosa ci si può aspettare di più?
Siamo in Italia!
Bentornata! 😉
27 settembre 2010 at 3:47 pm
Autogrill, musei, muri, varie ed eventuali.
A me ogni volta che entro nei bagni dell’università viene un’angoscia con tutte ‘ste scritte sulle porte.
-.-
29 settembre 2010 at 8:30 pm
Nei luoghi d’arte, quell’ammasso informe di scritte può esser considerato solo un’abominio.
Ed infatti, nei luoghi in questione li considero così.
In altri, posso essere più tollerante.
Infatti, io sono di quelli che legge tutto quello che vede e che si incuriosisce anche quando su un muro o su un cm di lampione legge “Ultras x” o Ultras y.”
Mia moglie si limita a tirarmi via per un braccio, sconsolata ma in fondo rassegnata; un po’ come si fa coi bambini che ti fanno perder tempo o coi cagnolini, che però sono fatti così.
Ok, adesso vado a finire l’articolo…
Salludus!