Volti grandi, piccoli, medi, volti che scutano, sorridono, invitano, volti che ballano, da avanspettacolo, volti da mostrare, da passerella, da dèjeuner sur l’herbe, volti floridi, avvolgenti, lucenti, estroversi, sovraesposti, baciati dalla fortuna o sfigurati dalla miseria, volti normali, misteriosi, crucciati, infreddoliti, volti ritmici, saffici, soffici, colorati, volti malinconici, simpatici, dispettosi, ambiziosi, volti provocanti e provocatori, libidinosi, irrispettosi, traumatizzati, emacipati e riservati, volti moralisti, estremisti, esibizionisti, ironici, volti seducenti, giocosi, sfuggenti, volti che recitano, grafici, immaginifici, volti da cinema, da fotografare, fotomontati, sfumati e reclamizzati.
Ferma. In attesa alla fine del binario 9.
Ti cerco fra la folla.
Dove sei?
(foto: Ernesto Treccani – Popolo di volti – 1975)
10 febbraio 2010 at 3:06 pm
Volti…
UNO, NESSUNO, CENTOMILA… (Luigi Pirandello)
Una bacio, carissima.
A presto!
Giovanna
10 febbraio 2010 at 6:49 pm
Una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile.
(sempre Luigino).
grazie Giovanna! Buona serata
10 febbraio 2010 at 5:22 pm
Sei fantastica!
Vabbè, ridiamoci appuntamento che magari questa volta c’incontriamo… 🙂
10 febbraio 2010 at 6:46 pm
Sarò anche fastastica Arturino mio, ma è la seconda volta che mi dai buca…vedi un po’ tu … 😦
10 febbraio 2010 at 7:12 pm
Guarda che io c’ero ed ero in mezzo alla piazza, come d’altra parte si evince (‘mazza che brutta parola… ) dagli scritti che soggiornano sonnecchiando nel mio e tuo blog e come a furor di popolo potrebbe esserti detto, da quella moltitudine di spettatori che seguirono non senza un po’ di apprensione, tutto lo sviluppo della vicenda che, per certi versi somigliava alla storia che Carmela, detta la Bambola, è solita raccontare alle sue nipotine, Marta, Cassandra e Solvina, che poi quest’ultima, purtroppo per lei, è costretta a portarsi dietro un nome che non si capisce bene perché le è stato messo, visto che né la nonna, o la prozia, o la bisnonna, nonché la trisavola, avevano un nome simile. Deve essere stato infatti un colpo di sole che la madre prese poco prima che la mettesse al mondo, ma questa è tutta un’altra storia.
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*** Volendo tornare serio, m’inchino alle tue emozioni e al bell’articolo che hai scritto, che spero di non aver dissacrato con le mie intemperanze “verbali”.
Un’immagine che con le parole hai reso molto meglio che se fosse stata un’immagine fatta di volti disegnati da linee e colori. Un’immagine vera.
Buona serata cara Solindue! ***
14 febbraio 2010 at 9:12 am
Sol, Arthurino è un marchietto registrato e tu me lo rubacchi così???? eheheheheh
10 febbraio 2010 at 8:01 pm
Che strano. Ero all’inizio del binario 6, confuso fra quei volti sconosciuti, in attesa di uno sguardo che cercasse proprio me.
Buona serata
11 febbraio 2010 at 11:38 am
Oh Cielo Spazio … non dirmi che quegl’occhi in attesa al binario 6 erano proprio tuoi … Complimenti … che sguardo penetrante che hai!
11 febbraio 2010 at 9:47 am
Siamo tutti e non siam nessuno… Cerchiamo ancora il nostro volto. Ciao
11 febbraio 2010 at 11:40 am
Proprio vero Dany, siamo sempre alla ricerca di noi stessi, ci confondiamo fra la folla e ci cerchiamo negli sguardi confusi degli altri. Per fortuna ogni tanto qualcuno riesce ad incontrarsi.
Buona giornata.
11 febbraio 2010 at 3:46 pm
Come un fiume in piena, un mare in burrasca, una cascata verbale, la tua descrizione rende spendidamente quella particolare, affollata, ‘ferroviaria’ situazione, in cui di tanto in tanto capita di trovarsi, con maggiore o minore coinvoglimento emotivo.
E in questo modo qualche attimo di ansia trova il suo riscatto nella bellezza di questo breve quadretto.
In fondo tante altre volte è successo, che un evento di vita abbia poi generato opere espressive, piccole o grandi, ma comunque molto più durature dell’evento stesso.
Ciao Alone-in-station, brava !
Franz
12 febbraio 2010 at 7:35 am
Immagino che in parte siamo proprio qui per questo. Perchè i nostri eventi personali possano perdurare ed essere condivisi.
Alone-in-station è … un esclusiva firmata Franz!
Grazie!
11 febbraio 2010 at 5:12 pm
Quante volte l’abbiamo solo sfiorato quel volto e solo oggi ne abbiamo il sentore.
Ciao
12 febbraio 2010 at 7:36 am
Per in questo attimo è proprio così.
Bentornata Sonoqui
11 febbraio 2010 at 7:07 pm
C’ero anche io anche io anche io … ma come , non hai riconosciuto in koala in mezzo a tanti umani???
12 febbraio 2010 at 7:37 am
Oh Cielo … non era una maschera di carnevale??? eri davvero tu?
12 febbraio 2010 at 9:52 am
Non essere insincera con me, sono io che ti sto aspettando, come pattuito, proprio alla fine del binario 9, e di te nemmeno un segno.
L’attesa è per me l’argomento più scabroso, direi intimo, privato.
L’attesa rappresenta l’essenza stessa della mia esistenza.
Non arrivare Sol’, non arrivare mai, lasciami qui, in mezzo alla folla, con l’illusione della tua venuta.
A ognuno il suo destino e il «resto è silenzio».
12 febbraio 2010 at 1:18 pm
Oh Cielo! Ho “spezzato un nobil cuore!”
Accetterò la tua richiesta con l’onore che s’addice al grande personaggio che rappresenti.
Non arriverò.
“E s’ordini alla truppa di sparare.”
12 febbraio 2010 at 11:29 am
Il volto che mostriamo non è quello che ci appartiene.
Ma a forza di mostrare volti che non ci appartengono, che insomma non sono noi, corriamo davvero un brutto rischio.
Quello di dimostrarci dei mostri.
(un volto gotico-kafkiano di Riccardo, particolarmente infreddolito, oggi).
12 febbraio 2010 at 1:24 pm
Riccardo Uccheddu, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme volto gotico kafkiano…
(incipit de “La metamorfosi”).
Oh Cielo!
12 febbraio 2010 at 4:11 pm
Sbaglio o a quel binario numero 9 c’era una folla in attesa? 😉
‘nnagg… !!!
12 febbraio 2010 at 4:52 pm
Temo si fosse sparsa la voce della mia presenza … sai com’è …
13 febbraio 2010 at 4:09 pm
Sol’: tu mi rendi omaggio e nello stesso tempo, mi prendi (sia pure con una certa agilità ed abilità) per i fondelli…
Però non puoi prendermi per i fornelli, perchè quello è uno dei tanti campi in cui (modestamente) non so cavare un ragno dal buco.
Tanto per rimanere in tema di insetti.
Ciao!
14 febbraio 2010 at 2:32 am
Che strana sensazione, che strana visione, da ora in avanti eviterò le stazioni e se proprio non le potrò evitare, almeno cercherò di non prendere il treno che parte dal binario numero 9, non so se si è notato che io non amo la folla, mille corpi che premono e spingono, mille volti bramosi che ti rubano l’aria, mille anime che cercano di sopraffarti e di toglierti il minimo del tuo vivere, mille bisogni di sopravvivere, mille bisogni, mille desideri, mille pensieri diversi che vagano ognuno verso il proprio inutile spazio, mille anime assolutamente sole, e non c’è solitudine peggiore di quella che si prova in mezzo a mille persone ignare o peggio ancora, indifferenti, intente al proprio vivere o forse molto più probabilmente al proprio sopravvivere, mille domande che non riceveranno risposte, mille domande che se riceveranno risposte molto probabilmente saranno le più sbagliate o le meno opportune, o anche solo le meno desiderate, mille persone che calcano, mille anime che si cercano e si stringono per un bisogno atavico di sicurezza e di approvazione, mille anime che si stringono, che si spingono, che sgomitano convergendo verso un ipotetico centro, un buco nero che tutto assorbe, anche la propria inutile fine, senza trovare la giusta risposta alla domanda più semplice, che cavolo di bisogno c’era di trovarsi tutti e mille li a stringersi fino a farsi così male, fino ad annientarsi, quando il mondo è ancora così vasto e capace di donarci un posto dove poter essere singolo tra i singoli, un’anima capace di incontrare e capire le altre anime singole, mille, che numero strano, che lascia sensazioni strane, che concede strane visione, mille, sicuramente un numero esagerato.
Il realista…..Ciaooo neh!
14 febbraio 2010 at 4:48 pm
Chissà Alan,
forse è proprio dentro i nostri blog che riusciamo a restare mille anime singole fra mille anime singole…questo sì che è realismo!!
p.s. Buon S. Valentino 🙂
14 febbraio 2010 at 9:16 am
Io non ero ferma davanti a quel binario ma in una folla dai mille volti. Io non cercavo nessuno e sono stata trovata. Ero li nella folla disordianta e il mio cuore ha iniziato a battere forte e i miei occhi a brillare. Luce mi chiamava il mio maestro e ora Luce dentro di me, luce sulla mia pelle, luce nel mio cuore.
14 febbraio 2010 at 4:50 pm
Bene Stellina,
mi sembra di capire che questo tuo viaggio ti abbia portato, almeno in parte, la serenità che cercavi. Un grande abbraccio.
16 febbraio 2010 at 5:49 pm
Desideravo ringraziarti.
Ne ho approfittato per leggere un pò tra queste pagine.
Questo post m’è parso appropriato.
E dunque…
Grazie
16 febbraio 2010 at 5:54 pm
E’ bello ritrovarti fra la folla della stazione. Anche tu qui al binario 9 vedo … sei dei nostri. Evviva!
23 febbraio 2010 at 9:41 am
Emh… sommessa ed umile domanda, Sol’…
Da quel binario parte (in direzione Casteddu, Cagliari) anche un treno sottomarino che mi porta a casa un infallibile sistema per perdere la pancia?
Pardon, la pancetta?
Perchè oltre a varie ubbie esistenziali, ogni tanto io ne ho anche qualcuna di tipo fisico. Non mi permetto di dire ESTETICO, ma fisico sì, senz’altro.
Tu, in qualità di saggia direttrice di una rivista, che cosa ne pensi?
Abbraccione!
23 febbraio 2010 at 11:29 am
Oh Cielo! Ora che ci penso nella mia rivista manca proprio una rubrica relativa alla “bellezza esteriore”. Nessuno che parli di cellulite, perdita di capelli e maniglie dell’amore…
Dovrò provvedere … per quanto riguarda la tua pancetta sono certa che nei rapporti “interpersonali” sopperirai con il tuo sorriso coinvolgente.
Mai pensato di passare qualche domenica al Poetto a fare addominali? 😉
23 febbraio 2010 at 1:31 pm
Ogni tanto li faccio anche a casa.
Ma poi perdo la pazienza e mi metto a correre come un cavallo… anche perchè mi piace di più.
Quindi, passano alcuni mesi e ricomincio con gli addominali, che mollo dopo un po’…
16 marzo 2010 at 10:18 pm
Bellissimo post. Ho avuto una specie di brivido…
17 marzo 2010 at 8:30 am
Felice che ti sia piaciuto … ma se hai freddo ti allungo un coprispalle … XD
17 marzo 2010 at 12:11 pm
AHAHAHAHAHA La faccina XD
Ripasserò! Mi piace qui!